E’ nata una stella

18 Maggio 2008

Ebbene sì, non ci crederete, ma quello che era nato come un gioco tra me e i miei amici, alla fine si è trasformato in una cosa più “seria”.
Per farla breve la scorsa settimana mi hanno telefonato, nell’ordine, un giornalista del SecoloXIX, il mitico Alessandro Grasso Peroni in arte “Shuster”, e a seguire il suo “avversario”, sponda La Nazione, Massimo Merluzzi detto “Mamo”: in pratica le Firme del giornalismo sarzanese. Il paese è piccolo e la gente mormora, così ho sostenuto le mie interviste ufficiali e il risultato è finito nella cronaca cittadina, trasformandomi definitivamente in una star! Cool

Ed ecco il prode avventuriero raccontato dalla penna di Mamo:

La Nazione

A cui ribatte il viaggiatore Shusteriano:
Secolo XIX

A questo punto è d’uopo ringraziare anche tutti coloro i quali mi hanno permesso di realizzare il viaggio, mi hanno aiutato, sostenuto, cliccato e quant’altro durante tutti questi mesi…vado a braccio, in ordine sparsissimo sperando di non dimenticare nessuno…ad aggiungere sono sempre a tempo, no?
La mia famiglia veramente tifosi speciali, Andrea perchè è stato ed è un Grande, Matteo per avermi portato fino al calcio d’inizio, Chiara per non aver tollerato la foto senza divorziare, Fede e Christian per gli sms e le mail, Gianni per le nius puntualissime, Marco per avermi fatto ridere anche a 10.000km di distanza, Stefania per la maglietta di Cannavaro, Luca Mirco Mauro e consorti chè mi avete sempre seguito, Nicole per aver sopportato una certa panza senza darmi la colpa, Stefania per i msg quando si ricordava, Asia per non essersi trasferita in camera mia, le ragazze della Athenae, mio cognato per aver serbato con cura e amore la mia auto, Alessio per i teleconsulti, la famiglia Quappe, quel nano malefico di Esteban, Antonio autista di Andesmar core italiano, Josè Hugo e Fernando per le avventure in Terra del Fuoco, Gonzalo per le lezioni di spagnolo, Romina e Sabina per l’ospitalità, Nazmi, Gonzalo isola di Pasqua, il dottor De Ciccio, Phil che ha viaggiato con me in 3 paesi diversi, Jackie per la cena di Natale, Silvia e Lawrence per la super ospitalità, Nancy per le lezioni di inglese, tutti la compagnia di Melbourne, mio zio Andrea per i biglietti dell’Australian Open-semplicemente mitico, Fabio e Daniele per avermi sopportato in Tasmania, Camoranesi e Trezeguet per avermi fatto godere la vigilia di Pasqua, TripLuca e TripLek per avermi fatto conoscere gli angoli nascosti di Bangkok, la padrona della guest house di Pai, il tassista di Singapore che mi ha portato a mangiare il butter crab, e il collega che mi ha accompagnato a prendere il volo di ritorno, tutti quelli che si sono iscritti alla newsletter e/o mi hanno lasciato commenti sul blog, chi ha cliccato i banner di google contribuendo a pagarmi una birretta, Vincenzo e Nicola per tenermi lontano dai guai col fisco, Ale e Massimo per aver scritto di me…

…e che vi ho raccontato!!!

10 Maggio 2008

D: due momenti, se ci sono stati, in cui hai pensato “vorrei non tornare piu a casa” e “quanto vorrei prendere il primo aereo e tornare in Italia”…
F: ho sempre pensato di rientrare, ma senza pormi scadenze, in fondo è uno dei vantaggi di questo tipo di avventura…appena ho avuto il pensiero di tornare, l’ho fatto senza rimpianti. In un viaggio come questo bisogna essere bravi ad ascoltare il gong dell’ultima ripresa, altrimenti si trasforma il piacere di viaggiare in una forzatura senza senso.

D: se dovessi scegliere un paese tra quelli visitati, dove vivere tutta la vita, quale sceglieresti?
F: il paese piu bello in cui sono stato è sicuramente l’Argentina: la gente è fantastica, specialmente per noi italiani è come essere a casa! inoltre ci sono luoghi e clima per tutti i gusti…il problema è che non hanno una lira, quindi se intendi starci da pensionato va bene, se vuoi lavorare non è facile. La città che più mi è rimasta nel cuore è Melbourne, perfetta sotto ogni punto di vista. Il contro è che in Australia come ben saprai, uscito dalla città sei in mezzo a km e km di nulla! Posso trasportare Melbourne in Argentina?

D: nonostante le migliaia di km e i paesi visitati, il viaggio piu grande è dentro se stessi: quali aspetti del tuo carattere non conoscevi, e ti hanno sorpreso?
F: è un discorso complesso, che forse sarò in grado di affrontare meglio tra qualche mese, quando rivaluterò con calma la mia esperienza. Indubbiamente ho avuto un grande spirito di adattamento alle piu svariate situazioni, e tanto sangue freddo nell’affrontare alcuni problemini…difficili che per fortuna si sono sempre risolti positivamente.

D: dovessi ripartire domani, cosa metteresti in piu nello zaino, e cosa lasceresti a casa?
F: porterei il mio laptop, e lascerei a casa un po’ di pregiudizi e paure infondate che la televisione ci insegna sul mondo non occidentale.

D: a chi volesse fare la tua esperienza che consiglio daresti?
F: di preparare lo zaino e partire! Non mi sento di dare di consigli, se non quelli dettati dal comune buon senso…in fondo un viaggio come questo è, come si diceva, prima di tutto un viaggio dentro noi stessi, e fortunatamente le persone sono tutte diverse tra loro. L’unica cosa che mi permetto di suggerire è di farlo il prima possibile…a tornare si è sempre in tempo! e credimi…se è vero che chi viaggia vive due volte, il giro del mondo ti dà veramente una vita extra!

D: e adesso cosa farai?
F: ovviamente sistemerò le mie cose e mi cercherò un nuovo lavoro! Non so ancora che impressione farà nel mio curriculum questa esperienza: a me piace pensare che sia una stata una specie di master on the road in budgeting, planning and communication…magari mi darà la possibilità di trovare un lavoro all’estero, in fondo non sarebbe come fare il giro del mondo, ma e’ comunque un modo per continuare a viaggiare…

Tutto quello che avreste voluto sapere…

8 Maggio 2008

Sull’onda emotiva del mio rientro, sono stato accolto come un trionfatore da amici e conoscenti, cosi ogni occasione è buona per fermarmi e parlare del mio viaggio. Ho pensato quindi di fare cosa gradita, raccogliendo le domande piu gettonate, e organizzandole in una sorta di intervista virtuale a tutti gli  effetti. Ecco il risultato:

D: a due settimane dal rientro a casa, qual’è il tuo stato d’animo?
F: sono ancora un po’ sfasato: abituato ogni giorno a programmare la giornata con un sacco di cose da fare, cambiando molto spesso città e compagni d’avventura, l’impatto con la normalità non è stato facile. Paradossalmente il giro del mondo è un lavoro 24/7, nel senso che devi sempre tenere alta l’attenzione e l’interesse, perchè annoiarsi è la cosa piu’ facile e brutta che puo capitare…e a casa la routine fa parte del quotidiano.

D: durante tutto il periodo di lontanza, cosa ti è mancato di più del paese che hai lasciato, e di cosa hai fatto volentieri a meno?
F: escludendo le persone e parlando solamente dell’Italia, mi sono mancati il cibo in generale, il caffè ovviamente, un pane decente(ma è cosi’ difficile farlo?), i film in italiano, il rito dell’aperitivo, la partita a calcetto con gli amici. Non mi sono mancati invece tutti i nostri disservizi pubblici, dai trasporti alla pubblica amministrazione…in molti casi il sud America è avanti, fidati! Non ho rimpianto nemmeno il caro vita, la tv spazzatura dal grande fratello a seguire(non che manchi all’estero, ma non comprendere certe sfumature linguistiche aiuta a cambiare canale e/o a star fuori da determinate discussioni), i teatrini della politica, lo stress di vivere in Italia. 

D: di cosa possono andare fieri gli italiani nel mondo?
F: sicuramente di un paio di luoghi comuni ma tremendamente veri: il cibo e la moda! In tutto il mondo si cerca di mangiare italiano(e spesso con risultati tragicomici), e tutti invidiano il nostro stile e cercano di imitarlo.

D: cinque istantanee che non dimenticherai mai
F: la colazione al Salar de Uyuni, nuotare con i moai in spiaggia all’isola di Pasqua, la scalata del Monte Fato in Nuova Zelanda, la via lattea vista dalla Tasmania, e il tramonto a Byron Bay in Australia.

D: ho letto che hai preso 26 voli in 8 mesi. Mai avuto paura di volare?
F: paura di volare è inesatto…io parlerei al contrario di piacere! e non potrebbe essere altrimenti con la scelta che ho fatto! Soltanto una volta in Tailandia il mio aereo ha ballato per tutti i 60 minuti del volo, e non e’ stata un’esperienza piacevole…ma oramai posso dire di prendere l’aereo con la stessa tranquillità con cui prendo un qualsiasi altro mezzo pubblico.

Welcome back dude !!!

30 Aprile 2008

24 aprile 2008, ore 16:30 : sono tornato!!!
8 mesi, ovvero 242 giorni dopo, ho rimesso piede in Italia, e il benvenuto è stato l’euro che mi hanno chiesto a Fiumicino per il carrello che ovunque è gratuito. Certo, anche l’intercity Roma-La Spezia in ritardo, e i bagni fuori servizio nelle carrozze di prima classe hanno avuto un loro fascino…comunque sono tornato.
Ai miei ho fatto la sorpresa: ho telefonato dalla stazione di Roma per chiedere un passaggio fino a casa, mio papà ha impiegato ben 5 minuti per convincersi che non lo stessi gabbando!
Come sto? Ancora un po spaesato: ero partito con il sole d’agosto, la benzina a 1.40, Prodi capo dello stato, l’Inter campione d’Italia, e mia mamma coi lacrimoni…ritorno con una finta primavera(vi dirò che fa freddo), la benzina a 1.45, Silvio re d’Italia, il campionato falsato(l’eco delle malefatte morattiane non ha confini), e mia mamma sempre coi lacrimoni(povera donna). Insomma almeno non ho sbagliato aereo, sono proprio in Italia!
Dimenticavo: pure a Sarzana hanno messo McDonald’s, ora sì che siamo l’ombelico del mondo!
Il comitato romano di accoglienza(Andrea + Nicole) mi ha preparato la cena sognata per mesi, ovvero lasagne e polpette al sugo…con salamini assortiti di riscaldamento…a seguire sono svenuto in un sonno profondo come non mi capitava da ben 47 ore, tante ne erano passate dall’ultima volta che avevo avuto gli occhi chiusi..come dite? dormire in aereo? avete mai provato a viaggiare a fianco di 3 gemelli di 6 mesi? auguri…
L’indomani, rientrato a Sarzana, mi sono reso colpevole di un’ulteriore abbuffata, complice la cucina della mamma: dopo 8 mesi di peso forma, vuoi vedere che l’aria di casa mi porta la panza?
Sinceramente non ci sono motivi particolari che mi hanno spinto a rientrare, semplicemente arriva un momento in cui capisci che il viaggio è finito. E’ una cosa naturale, come quando si è sazi: mangiare ancora è deleterio, meglio alzarsi con un leggero languorino, godersi la giornata e ripresentarsi con appetito per cena. Ecco, io sono uscito a fare una passeggiata, sto andando al mio acquario…ma ritorno! Torno per cena! Ho un tavolo apparecchiato proprio di fronte all’oceano, dove in questo preciso istante qualcun altro sta mangiando di gusto…
Bentornato a casa Francesco!!!

roma

Living in Melbourne

26 Gennaio 2008

Oggi voglio parlare di un argomento molto pratico per rispondere alle tante domande circa il costo e la qualita’ della vita australiana. Dopo il mio primo mese a Melbourne la conclusione cui sono giunto e’ che si puo’ vivere con 1.000 euro al mese, con un tenore di vita accettabile. Tanto per chiarire le idee, una giusta comparazione dei costi puo’ essere fatta tra Sydney-Milano, e Melbourne-Roma: Sydney infatti e’ molto piu’ costosa e frenetica, Melbourne e’ decisamente rilassata.
Senza dilungarmi su cosa potete fare e/o vedere a Melbourne dato che basta una comunissima guida o meglio ancora google, vi do’ alcuni spot, non prima di ricordarvi che 1$ = 0.60€, quindi 1.000€ sono circa 1.700$.

Divertimenti
La citta’ e’ piena di pub, e il passatempo preferito degli aussie e’ gonfiarsi di birra finito il lavoro…una pinta costa dai 5 agli 8 dollari, un cocktail 8$, un piatto di patatine per tamponare il lago di malto e luppolo 6$.
Gli amanti del caffe’ sappiano che come in tutti i posti out of italy bisogna pagare salato…3$ in media! Un cinema costa sui 15$, anche se il lunedi e il martedi sono scontati fino al 50%. Dimenticavo: l’entrata nei locali e’ in genere free, eccetto il sabato dove si paga 5$.
Trasporti
Melbourne e’ ben servita da tram, bus e metro almeno fino a mezzanotte. I trasporti sono carucci pero’: un biglietto singolo della durata di due ore costa 3.50$, un giornaliero 6.50$, il mensile 104.40$ (62€)
Telefono
Tranquilli, non rimarrete senza i vostri amati beep nemmeno a Melbourne! Una scheda Vodafone costa 9.95$, e con una ricarica di 49$ (30€) della durata di 30g, sarete in grado di mandare 20 sms verso tutti (la figata e’ che i messaggini internazionali costano quanto quelli nazionali), e fare 5 telefonate al giorno da 1 minuto.

Premesso questo, vediamo cosa ho messo nel paniere della spesa per 30 lunghi giorni in riva allo Yarra:
spesa nei principali supermercati Coles e Safeway, acquistando prodotti di marca, abbonamento mensile ai trasporti pubblici, telefonino, affitto in appartamento condiviso in zona centrale con internet incluso, 300$/mese per divertimenti.
Nello specifico la spesa settimanale comprende: 2l di latte, 1l succo fresco, 15l acqua, 6 birre, 1 vino, caffe’, cereali, biscotti, marmellata, 1kg pasta Barilla con sughi, pane,200g cotto, 100g crudo, 20$ di frutta e verdura fresca, 1 filetto di pesce, 2 bistecche, 1 pollo, 1kg gelato, piu’ varie ed eventuali per igiene personale. Vi posso assicurare che non morirete di fame, anzi!
Ma come si fa a incamerare 1.700 bucks al mese? Gli stipendi sono mediamente piu’ alti che da noi, basti pensare che un cameriere guadagna circa 500$/settimana…e un professionista si porta a casa qualcosina di piu’ ovviamente…come dite? siete tentati di venire a trovarmi? eheh…fare presto pero’, che tra un mese l’estate finisce e pare che a Melbourne faccia freschino Cool

Melbourne the place to be

3 Gennaio 2008

Ce l’ho fatta sono in Australia! Dopo una giornata di sbattimenti tra bus, aerei, taxi e lunghe attese, sono sbarcato finalmente a Melbourne. E’ bello il cielo di Melbourne, cosi’ lontano dal nostro e cosi’ pieno di nuove stelle!
E’ risaputo che la comunita’ italiana qui e’ molto grande, ma io finche’ non vedo non credo…cosi’ ho aspettato il comitato di accoglienza (grande Silvia!) per convincermi dell’aria che tira: in 2gg ho conosciuto una ventina di volti nuovi, tutti rigorosamente made in italy!!!
Ho passato la prima settimana in ostello a South Yarra, zona residenziale molto tranquilla. Da oggi pero’ ho la mia stanza in appartamento a Carlton, il cuore tricolore di Melbourne: mi fermero’ qui fino al 10 febbraio. Ho intenzione di vivere la citta’, capire sulla mia pelle come si sta “down under”, e per non rimanere a bighellonare tutto il giorno, mi sono iscritto a un corso di inglese. Per non averlo mai studiato a scuola il mio english non e’ male, tant’e’ che mi hanno ammesso subito al livello avanzato, pero’ un conto e’ parlare con i non-speakers , un altro coi madrelingua, specialmente questi australiani che si mangiano meta’ delle parole e hanno un accento stranissimo.
Intanto complice il bel tempo (e la calura), mi sono concesso un po di turismo spicciolo per la citta’ e dintorni. Ho visitato il Melbourne Museum, il Queen Victoria Market, ho fatto conoscenza di tutte le vie del centro con relativi negozi e mall, prima di andare a tuffarmi nelle acque di Bells Beach (si’ proprio la spiaggia dell’ultima scena di Point Break) sulla Great Ocean Road.
Dulcis in fundo, ho passato pure l’esame San Silvestro in tenuta estiva: 42 gradi e’ stata una temperatura semplicemente devastante!!! Beati voi sotto i piumoni con i riscaldamenti a palla e la neve in giardino…Innocent

Merry Xmas !!!

25 Dicembre 2007

Sono rientato ad Auckland, una vigilia di Natale strana…strana perche’ non e’ normale per me girare in pantaloncini e t-shirt il 24 di dicembre, strana perche’ non avro’ ne i regali ne il mio amato pandoro…e ovviamente la famiglia a tavola con me! Qui dall’altra parte del mondo il Natale e’ comunque una festa abbastanza sentita, le case sono tutte addobbate con le loro belle lucine colorate, le canzoncine tradizionali risuonano un po ovunque…pure sull’autobus che mi ha accompagnato dall’aeroporto al centro! Non ho visto pero’ quella frenesia che abbiamo noi di saccheggiare i supermercati o indebitarsi per comprare i regali…english country, isn’t it?
Anyway, non tutto il male viene per nuocere: ieri sera mi sono regalato la cena di Natale a Christchurch ( e dove senno’? ): antipasto a base di green shell mussels e per main course il tipico agnello neozelandese..non poteva mancare da bravo italiano una bella bottiglia di merlot…dulcis in fundo: la pavlova, il caratteristico dessert di meringa per la cui paternita’ Australia e New Zealand stanno tuttavia litigando…tutto molto buono!!!
Oggi piove, volevo andare a Devonport ma credo che rimandero’ a domani…nel frattempo ho gia’ organizzato il mio sbarco in Australia: giovedi’ sera saro’ a Melbourne, dove mi tratterro’ per qualche settimana…una buona occasione per migliorare il mio inglese e perche’ no, andare a vedere gli Australian Open di tennis!!! Cool
Vi lascio con una news sconvolgente: avete presente Babbo Natale? beh…esiste davvero, ma anche lui come noi comuni mortali…vola Qantas!!!
santaclaus

…and South Island: a spasso in infradito

23 Dicembre 2007

Il primo approdo nell’isola del sud si chiama Nelson, campo base per l’Abel Tasman National Park. Purtroppo ho imparato a mie spese che il tempo in New Zealand e’ piu’ imprevedibile di una boule alla roulette, cosi’ la mia gita nel parco non e’ stata proprio il massimo: il sole faceva capolino ogni tanto per illuminare le spiaggette con acqua trasparente e sabbia super fina…e pensate che con la bassa marea si puo’ camminare tranquillamente da una spiaggia all’altra senza passare per il sentiero!!! Alla fine ho scarpinato 6 ore, sono arrivato alla fermata del bus distrutto, ma ne e’ valsa la pena!
Ho proseguito poi per Queenstown, la citta’ dove tutto e’ possibile, la patria del bunging jumping e di altre mille attivita’ strane…super turistica ovviamente, e piena di ragazzi(ni) in cerca di emozioni forti…da buon trentenne l’ho usata solamente come base per la mia tappa successiva, Milford Sound.
Milford Sound e’ un fiordo spettacolare sulla costa orientale: la gita in barca di due ore e mezzo permette di apprezzare appieno la natura incontaminata di questa parte di mondo…delfini che ci nuotano a fianco, foche appollaiate sugli scogli a prendere il sole, cascate che ci bagnano letteralmente perche’ il capitano per farcele apprezzare meglio ci si mette proprio sotto…e ovviamente queste montagne verdi con i picchi innevati che fanno da conca, fino a quando non si aprono nel Tasman Sea…si’ credo proprio sia il mio posto preferito!!!

milford sound

Ho continuato poi per Dunedin con il centro storico dalla caratteristica pianta ottagonale attorno cui si ergono le sue bellezze architettoniche, e con la vicina penisola di Otago dove si trova l’unico castello kiwi, il Larnach Castle…com’e'? diciamo che l’Europa mi ha abituato a cose piu’ sfiziose…
E infine Christchurch: e’ molto carina, come recitano i manuali e’ davvero la citta’ piu’ inglese che ci sia…le sue case in mattoni, le sue chiese, il tram rosso che attraversa la citta’, i bei parchi…pare si mangi anche molto bene…vi sapro’ ridire!  Tongue out

christchurch

Conclusioni finali sul paese? Beh, la Nuova Zelanda pare la personificazione di Madre Natura, ogni posto e’ un paesaggio: colline a non finire con le immancabili pecore, foreste, laghi, fiumi, montagne, ghiacciai…avete capito no? E’ un paese caro, siamo tranquillamente ai livelli europei…anche se alcune cose sono indubbiamente piu’ economiche, come ad esempio la tanto amata birretta al pub, che si tracanna per 3 eurini e la benzina ( per non infierire non vi scrivo il prezzo, tanto oramai gli unici coglioni a venire rapinati sistematicamente dal governo siamo noi italiani…coglioni e contenti )…internet e’ dannatamente caro, si va da 1 a 3 euro all’ora…e ovviamente qualsiasi attivita’ si paga salata.
Ora me ne torno ad Auckland a passare il Natale in pantaloncini e t-shirt…l’Australia si avvicina mates!
See ya.

North Island…

10 Dicembre 2007

Il mio girovagare nell’isola del nord inizia dunque da Waitomo Caves, un villaggio sperduto nel mezzo del nulla, famoso per le sue oltre 300 grotte calcaree attraversate da ruscelli sotterranei. E fin qui nulla di eclatante…se non fosse che nelle grotte di Waitomo vivono i grow-worms, dei vermi luminosi che nel loro stato di larva stanno attaccati al soffitto delle grotte, ed emettono luce per attirare gli insetti e mangiarseli…dopo 9 mesi pero’ diventano adulti, passano 3 giorni a deporre uova per riprodursi, dopodiche’ muoiono miseramente perche’ da adulti non hanno la bocca!!! tralascio ogni commento scurrile, rimettendomi alla vostra fantasia…
L’indomani sono andato a Rotorua, citta’ sacra ai maori, e di fatto una delle attrazioni super turistiche della Nuova Zelanda: villaggio maori perfettamente ricostruito (cosi’ si dice…io non l’ho visto perche’ sono arrivato a 50 minuti dal fischio finale, e mi hanno negato lo sconto, nonostante la visita richieda circa 3 ore), museo maori, negozi di souvenir…una vera manna per i tour organizzati! Come se non bastasse la citta’ e’ pervasa da una puzza di zolfo a tratti nauseante, dato che e’ piena di sorgenti di acqua calda, geyser fumanti e chi piu’ ne metta…insomma non mi e’ dispiaciuto poi tanto prendere il bus per Taupo.

rotorua

Ora so che tutti i fanatici del “Signore degli anelli” mi invidieranno a morte, eheh…pazientate ancora un paio di righe che vi racconto! A Taupo si viene per fare due cose: skydiving e trekking nel Tongariro National Park. Il primo consiste nel salire sopra un aereo che ti porta a 4.000 metri da terra per poi buttarsi giu’ col paracadute…una figata pazzesca che non mi ha trovato dell’umore giusto per farla…la seconda opzione ci porta dritti dritti sopra il Monte Fato, la montagna simbolo del film che tutti conoscete. Almeno questa soddisfazione non potevo negarmela! Partenza dall’ostello ore 5:40am, con il bus che ci lascia davanti all’ingresso del Tongariro Crossing, il sentiero piu’ bello della Nuova Zelanda, Lonely Planet dixit. In pratica sono 18km in mezzo ai crateri vulcanici, laghi, ghiacci e vegetazione…come dire tutte le stagioni in una giornata! Il tratto piu’ duro e’ quello che porta in vetta al Monte Fato, che nella realta’ ha il nome piu’ rassicurante di Monte Ngauruhoe, ed e’ alto poco piu’ di 1800mt. Non e’ stato particolarmente massacrante come si diceva, anche se il tempo inclemente ha provato a rallentare la mia ascesa…alla fine pero’ ho messo la bandierina anche li’, alla faccia di tutti i “professionisti” super equipaggiati che sono arrivati un’ora dopo, eheh.

il monte Fato

Ed eccomi finalmente a Wellington da dove vi sto scrivendo, la capitale della Nuova Zelanda, forse la citta’ piu’ bella, di sicuro la piu’ viva che ho visto fino ad ora. In effetti non c’e’ gara con Auckland: caffe’, bar, gente in strada a tutte le ore…e’ un posto ricco di energia. Anche se turisticamente non offre molto: il Cable Car, una funicolare che si arrampica fino ai 200mt del monte Vittoria, punto piu’ alto della citta’, e il museo Te Papa, “Museum of New Zealand”, vero oggetto di culto per i Kiwi…io l’ho trovato noioso, ma non diteglielo…in fondo e’ gratis!!!
Domani mi aspetta la traversata del canale di Cook: vado nell’isola del sud per due settimane…
E noko ra!!! ( =”ciao”, in lingua maori Cool )

A casa dei Kiwi

30 Novembre 2007

Gente ce l’ho fatta, sono ad Auckland! Il viaggio ha messo a dura prova la mia resistenza, considerato che l’aereo era pieno e mi e’ toccato un posto centralissimo, come capita al salame in mezzo a 2 fette di pane.
Dopo un approfondito controllo doganale sul contenuto del mio bagaglio, sono giunto finalmente nella mia stanza d’albergo…dopo 2 cene e 3 colazioni, benche’ fossero ancora le 7:00am ( vi ricordo che ero partito alle 11:00pm ora di Santiago ).
Toccata e fuga sul letto, e via a conoscere la nuova citta’…l’impressione che ne ho tratto non e’ stata entusiasmante: ok tutto sembra funzionare, tutto pare preciso al limite della noia…un po come quei pratini verdi dei film (che qui chiaramente pullulano ), con la siepe a parallelepipedo che nemmeno col righello verrebbe piu’ dritta…
Meta’ british e meta’ Chinatown…eh si’, sono arrivati anche qui…cammini in Queen’s st e la meta’ delle insegne sono chine, praticamente tutti gli internet caffe’!!!
Ho dato un’occhiata alla baia di Auckland dall’alto della Sky Tower, ho vagabondato per un paio di musei maori, per finire seduto davanti ad un Pad Thai ( e dove senno’? ). Complessivamente la citta’ e’ noiosetta, i negozi chiudono alle 18 e in giro non c’e’ un’anima…per chi se lo stesse chiedendo: Auckland e’ cara…il sud America mi aveva abituato troppo bene, qui sembra di essere a casa…

auckland dalla sky tower

Sono passati 3 giorni dal mio arrivo e sento che devo fare presto a lasciarmi alle spalle la citta’ piu’ grande della Nuova Zelanda, perche’ rischio di fare la muffa…sicche’ mi sono comprato un abbonamento per i bus: posso viaggiare per 50 ore a mio piacimento sulle tratte a lunga percorrenza…abbastanza per visitare i punti salienti di entrambe le isole.
Domani quindi partiro’ alla volta di Waitomo Caves…il bus e’ alle 8:15, speriamo di non far tardi!!!