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E’ nata una stella

Domenica 18 Maggio 2008

Ebbene sì, non ci crederete, ma quello che era nato come un gioco tra me e i miei amici, alla fine si è trasformato in una cosa più “seria”.
Per farla breve la scorsa settimana mi hanno telefonato, nell’ordine, un giornalista del SecoloXIX, il mitico Alessandro Grasso Peroni in arte “Shuster”, e a seguire il suo “avversario”, sponda La Nazione, Massimo Merluzzi detto “Mamo”: in pratica le Firme del giornalismo sarzanese. Il paese è piccolo e la gente mormora, così ho sostenuto le mie interviste ufficiali e il risultato è finito nella cronaca cittadina, trasformandomi definitivamente in una star! Cool

Ed ecco il prode avventuriero raccontato dalla penna di Mamo:

La Nazione

A cui ribatte il viaggiatore Shusteriano:
Secolo XIX

A questo punto è d’uopo ringraziare anche tutti coloro i quali mi hanno permesso di realizzare il viaggio, mi hanno aiutato, sostenuto, cliccato e quant’altro durante tutti questi mesi…vado a braccio, in ordine sparsissimo sperando di non dimenticare nessuno…ad aggiungere sono sempre a tempo, no?
La mia famiglia veramente tifosi speciali, Andrea perchè è stato ed è un Grande, Matteo per avermi portato fino al calcio d’inizio, Chiara per non aver tollerato la foto senza divorziare, Fede e Christian per gli sms e le mail, Gianni per le nius puntualissime, Marco per avermi fatto ridere anche a 10.000km di distanza, Stefania per la maglietta di Cannavaro, Luca Mirco Mauro e consorti chè mi avete sempre seguito, Nicole per aver sopportato una certa panza senza darmi la colpa, Stefania per i msg quando si ricordava, Asia per non essersi trasferita in camera mia, le ragazze della Athenae, mio cognato per aver serbato con cura e amore la mia auto, Alessio per i teleconsulti, la famiglia Quappe, quel nano malefico di Esteban, Antonio autista di Andesmar core italiano, Josè Hugo e Fernando per le avventure in Terra del Fuoco, Gonzalo per le lezioni di spagnolo, Romina e Sabina per l’ospitalità, Nazmi, Gonzalo isola di Pasqua, il dottor De Ciccio, Phil che ha viaggiato con me in 3 paesi diversi, Jackie per la cena di Natale, Silvia e Lawrence per la super ospitalità, Nancy per le lezioni di inglese, tutti la compagnia di Melbourne, mio zio Andrea per i biglietti dell’Australian Open-semplicemente mitico, Fabio e Daniele per avermi sopportato in Tasmania, Camoranesi e Trezeguet per avermi fatto godere la vigilia di Pasqua, TripLuca e TripLek per avermi fatto conoscere gli angoli nascosti di Bangkok, la padrona della guest house di Pai, il tassista di Singapore che mi ha portato a mangiare il butter crab, e il collega che mi ha accompagnato a prendere il volo di ritorno, tutti quelli che si sono iscritti alla newsletter e/o mi hanno lasciato commenti sul blog, chi ha cliccato i banner di google contribuendo a pagarmi una birretta, Vincenzo e Nicola per tenermi lontano dai guai col fisco, Ale e Massimo per aver scritto di me…

…e che vi ho raccontato!!!

Sabato 10 Maggio 2008

D: due momenti, se ci sono stati, in cui hai pensato “vorrei non tornare piu a casa” e “quanto vorrei prendere il primo aereo e tornare in Italia”…
F: ho sempre pensato di rientrare, ma senza pormi scadenze, in fondo è uno dei vantaggi di questo tipo di avventura…appena ho avuto il pensiero di tornare, l’ho fatto senza rimpianti. In un viaggio come questo bisogna essere bravi ad ascoltare il gong dell’ultima ripresa, altrimenti si trasforma il piacere di viaggiare in una forzatura senza senso.

D: se dovessi scegliere un paese tra quelli visitati, dove vivere tutta la vita, quale sceglieresti?
F: il paese piu bello in cui sono stato è sicuramente l’Argentina: la gente è fantastica, specialmente per noi italiani è come essere a casa! inoltre ci sono luoghi e clima per tutti i gusti…il problema è che non hanno una lira, quindi se intendi starci da pensionato va bene, se vuoi lavorare non è facile. La città che più mi è rimasta nel cuore è Melbourne, perfetta sotto ogni punto di vista. Il contro è che in Australia come ben saprai, uscito dalla città sei in mezzo a km e km di nulla! Posso trasportare Melbourne in Argentina?

D: nonostante le migliaia di km e i paesi visitati, il viaggio piu grande è dentro se stessi: quali aspetti del tuo carattere non conoscevi, e ti hanno sorpreso?
F: è un discorso complesso, che forse sarò in grado di affrontare meglio tra qualche mese, quando rivaluterò con calma la mia esperienza. Indubbiamente ho avuto un grande spirito di adattamento alle piu svariate situazioni, e tanto sangue freddo nell’affrontare alcuni problemini…difficili che per fortuna si sono sempre risolti positivamente.

D: dovessi ripartire domani, cosa metteresti in piu nello zaino, e cosa lasceresti a casa?
F: porterei il mio laptop, e lascerei a casa un po’ di pregiudizi e paure infondate che la televisione ci insegna sul mondo non occidentale.

D: a chi volesse fare la tua esperienza che consiglio daresti?
F: di preparare lo zaino e partire! Non mi sento di dare di consigli, se non quelli dettati dal comune buon senso…in fondo un viaggio come questo è, come si diceva, prima di tutto un viaggio dentro noi stessi, e fortunatamente le persone sono tutte diverse tra loro. L’unica cosa che mi permetto di suggerire è di farlo il prima possibile…a tornare si è sempre in tempo! e credimi…se è vero che chi viaggia vive due volte, il giro del mondo ti dà veramente una vita extra!

D: e adesso cosa farai?
F: ovviamente sistemerò le mie cose e mi cercherò un nuovo lavoro! Non so ancora che impressione farà nel mio curriculum questa esperienza: a me piace pensare che sia una stata una specie di master on the road in budgeting, planning and communication…magari mi darà la possibilità di trovare un lavoro all’estero, in fondo non sarebbe come fare il giro del mondo, ma e’ comunque un modo per continuare a viaggiare…

Tutto quello che avreste voluto sapere…

Giovedì 8 Maggio 2008

Sull’onda emotiva del mio rientro, sono stato accolto come un trionfatore da amici e conoscenti, cosi ogni occasione è buona per fermarmi e parlare del mio viaggio. Ho pensato quindi di fare cosa gradita, raccogliendo le domande piu gettonate, e organizzandole in una sorta di intervista virtuale a tutti gli  effetti. Ecco il risultato:

D: a due settimane dal rientro a casa, qual’è il tuo stato d’animo?
F: sono ancora un po’ sfasato: abituato ogni giorno a programmare la giornata con un sacco di cose da fare, cambiando molto spesso città e compagni d’avventura, l’impatto con la normalità non è stato facile. Paradossalmente il giro del mondo è un lavoro 24/7, nel senso che devi sempre tenere alta l’attenzione e l’interesse, perchè annoiarsi è la cosa piu’ facile e brutta che puo capitare…e a casa la routine fa parte del quotidiano.

D: durante tutto il periodo di lontanza, cosa ti è mancato di più del paese che hai lasciato, e di cosa hai fatto volentieri a meno?
F: escludendo le persone e parlando solamente dell’Italia, mi sono mancati il cibo in generale, il caffè ovviamente, un pane decente(ma è cosi’ difficile farlo?), i film in italiano, il rito dell’aperitivo, la partita a calcetto con gli amici. Non mi sono mancati invece tutti i nostri disservizi pubblici, dai trasporti alla pubblica amministrazione…in molti casi il sud America è avanti, fidati! Non ho rimpianto nemmeno il caro vita, la tv spazzatura dal grande fratello a seguire(non che manchi all’estero, ma non comprendere certe sfumature linguistiche aiuta a cambiare canale e/o a star fuori da determinate discussioni), i teatrini della politica, lo stress di vivere in Italia. 

D: di cosa possono andare fieri gli italiani nel mondo?
F: sicuramente di un paio di luoghi comuni ma tremendamente veri: il cibo e la moda! In tutto il mondo si cerca di mangiare italiano(e spesso con risultati tragicomici), e tutti invidiano il nostro stile e cercano di imitarlo.

D: cinque istantanee che non dimenticherai mai
F: la colazione al Salar de Uyuni, nuotare con i moai in spiaggia all’isola di Pasqua, la scalata del Monte Fato in Nuova Zelanda, la via lattea vista dalla Tasmania, e il tramonto a Byron Bay in Australia.

D: ho letto che hai preso 26 voli in 8 mesi. Mai avuto paura di volare?
F: paura di volare è inesatto…io parlerei al contrario di piacere! e non potrebbe essere altrimenti con la scelta che ho fatto! Soltanto una volta in Tailandia il mio aereo ha ballato per tutti i 60 minuti del volo, e non e’ stata un’esperienza piacevole…ma oramai posso dire di prendere l’aereo con la stessa tranquillità con cui prendo un qualsiasi altro mezzo pubblico.

Welcome back dude !!!

Mercoledì 30 Aprile 2008

24 aprile 2008, ore 16:30 : sono tornato!!!
8 mesi, ovvero 242 giorni dopo, ho rimesso piede in Italia, e il benvenuto è stato l’euro che mi hanno chiesto a Fiumicino per il carrello che ovunque è gratuito. Certo, anche l’intercity Roma-La Spezia in ritardo, e i bagni fuori servizio nelle carrozze di prima classe hanno avuto un loro fascino…comunque sono tornato.
Ai miei ho fatto la sorpresa: ho telefonato dalla stazione di Roma per chiedere un passaggio fino a casa, mio papà ha impiegato ben 5 minuti per convincersi che non lo stessi gabbando!
Come sto? Ancora un po spaesato: ero partito con il sole d’agosto, la benzina a 1.40, Prodi capo dello stato, l’Inter campione d’Italia, e mia mamma coi lacrimoni…ritorno con una finta primavera(vi dirò che fa freddo), la benzina a 1.45, Silvio re d’Italia, il campionato falsato(l’eco delle malefatte morattiane non ha confini), e mia mamma sempre coi lacrimoni(povera donna). Insomma almeno non ho sbagliato aereo, sono proprio in Italia!
Dimenticavo: pure a Sarzana hanno messo McDonald’s, ora sì che siamo l’ombelico del mondo!
Il comitato romano di accoglienza(Andrea + Nicole) mi ha preparato la cena sognata per mesi, ovvero lasagne e polpette al sugo…con salamini assortiti di riscaldamento…a seguire sono svenuto in un sonno profondo come non mi capitava da ben 47 ore, tante ne erano passate dall’ultima volta che avevo avuto gli occhi chiusi..come dite? dormire in aereo? avete mai provato a viaggiare a fianco di 3 gemelli di 6 mesi? auguri…
L’indomani, rientrato a Sarzana, mi sono reso colpevole di un’ulteriore abbuffata, complice la cucina della mamma: dopo 8 mesi di peso forma, vuoi vedere che l’aria di casa mi porta la panza?
Sinceramente non ci sono motivi particolari che mi hanno spinto a rientrare, semplicemente arriva un momento in cui capisci che il viaggio è finito. E’ una cosa naturale, come quando si è sazi: mangiare ancora è deleterio, meglio alzarsi con un leggero languorino, godersi la giornata e ripresentarsi con appetito per cena. Ecco, io sono uscito a fare una passeggiata, sto andando al mio acquario…ma ritorno! Torno per cena! Ho un tavolo apparecchiato proprio di fronte all’oceano, dove in questo preciso istante qualcun altro sta mangiando di gusto…
Bentornato a casa Francesco!!!

roma